Lo scopo dell’impresa è accrescere il valore del capitale economico.
Le situazioni di staticità o diminuzione del valore si classificano come segnali di potenziali squilibri.
La crisi rappresenta un momento successivo al declino e si traduce in gravi carenze sul piano dei flussi finanziari sottoforma di crisi di liquidità, difficoltà nell’accesso al credito e perdita di fiducia degli stakeholders aziendali.
Nei casi più gravi la crisi sfocia nell’insolvenza, ovvero nell’incapacità di soddisfare regolarmente le obbligazioni, e nel dissesto che rappresenta una condizione permanente di squilibrio patrimoniale irrimediabile senza l’assenso dei finanziatori a nunciare alla riscossione immediata dei crediti loro spettanti.
Un andamento negativo del valore può quindi derivare sia dall’incapacità di realizzare iflussi di reddito o di cassa attesi sia dall’aggravamento del livello di rischio delle strategie aziendali.